La memoria dell’acqua
L’acqua è l’elemento più straordinario che esista sulla terra. E’ il miglior solvente, ed è il solo elemento che esista nei tre stati solido liquido e gassoso in natura.
Ma l’acqua possiede un’altra proprietà fuori dal comune: è dotata di memoria.
Per memoria dell’acqua si intende la possibilità dell’acqua, in forma liquida, di mantenere una “impronta” delle sostanze o delle energie con cui è venuta in contatto.
In questa prima esposizione, presento le applicazioni più note di questa teoria.
Grad e la trasmissione di energia psichica tramite acqua
Negli anni ’60 il dottor Bernard Grad dell’università McGill di Montreal fece accurati esperimenti per appurare se i guaritori psichici – che operavano mediante imposizione delle mani – fossero in grado di ottenere risultati indipendenti dal loro carisma, cioè dall’effetto placebo.
Per far ciò, decise di operare su semi d’orzo anziché su persone. Invece di far trattare i semi direttamente dal guaritore, fece trattare l’acqua di irrigazione, e verificò che i semi d’orzo bagnati con l’acqua trattata germogliavano prima degli altri e contenevano più clorofilla. Non solo, ma al contrario i semi innaffiati con acqua che era stata tenuta in mano da pazienti psichiatrici ritardavano la loro crescita rispetto ai semi innaffiati con acqua normale
Hahnemann e l’omeopatia
Samuel Hahnemann (1755-1843), brillante medico tedesco, è lo scopritore e lo sviluppatore della medicina omeopatica. Applicando la legge dei simili (il simile cura il simile) egli sperimentò che era possibile curare la patologia di un paziente confrontando il complesso dei suoi sintomi con il quadro farmacologico di un particolare rimedio. I rimedi utilizzati in omeopatia subiscono un processo di diluizioni in acqua e succussioni successive, al termine del quale nel rimedio non è presente nemmeno una molecola della sostanza di partenza. Non solo, ma più alta è la diluizione, più efficace è la terapia.
L’efficacia dei rimedi omeopatici dipende dal fatto che l’acqua memorizza e trasmette al paziente non il medicamento ma la sua vibrazione energetica
Bach e la floriterapia
Analogo discorso vale per la floriterapia, messa a punto dal medico inglese Edward Bach (1886-1936)a partire dal 1928. Anche nella floriterapia, l’efficacia dipende dalla capacità dell’acqua di immagazzinare le energie sottili dei fiori mediante la loro esposizione alla luce solare
Il Dr. Masaru Emoto, scienziato e ricercatore giapponese, presidente dell’ IHM General Research Institute, asserendo che l’acqua ha una memoria, a partire dal 1984 ha messo a punto una tecnica per esaminare al microscopio e fotografare i cristalli che si formano durante il congelamento di diversi tipi d’acqua. Ha fotografato l’acqua esposta a parole scritte, pronunciate, a musica, preghiere, acqua di montagna, acqua inquinata, ecc.
Ne è emerso che i cristalli dell’acqua trattata mutano struttura quando vengono loro inviati messaggi; assumono forme armonicamente simmetriche o caotiche e disordinate in conseguenza del tipo di energia a cui vengono esposti
L’acqua dunque si comporta come una sorta di nastro magnetico liquido in grado di registrare in modo molto sensibile e quindi restituire le informazioni energetiche che riceve dall’ambiente
Luc Montagnier, premio Nobel 2008 per la medicina, confermò l’emissione di onde a bassa frequenza (EMS) in alcune diluizioni di filtrati provenienti da colture di microorganismi (virus, batteri) o dal plasma umano infettato dagli stessi agenti patogeni.
Essendo la dimensione delle strutture che generano le EMS molo piccole, ciò ha giustificato la loro denominazione di “nanostrutture”. Gli studi seguenti fecero presupporre a Montagnier e ai suoi collaboratori come potesse essere l’organizzazione dell’acqua a spiegare tutto. L’acqua non solo è in grado di interagire con le molecole disciolte in essa, stabilizzandole, ma le stesse molecole di acqua possono formare aggregati o polimeri (strutture comunque piuttosto labili)
Fu poi Emilio del Giudice, scienziato di fama internazionale, e il suo gruppo di lavoro, a proporre e mostrare come l’acqua potesse organizzarsi in domini di coerenza, con la dimensione di nanostrutture ed in grado di autorigenerarsi e mantenersi con l’emissione di onde elettromagnetiche. I Domini di Coerenza sono il risultato della capacità di aggregazione e cooperazione per una finalità che i campi elettromagnetici informati hanno di organizzarsi in strutture complesse. Emilio del Giudice capì come l’acqua, che è il miglior solvente universale, fosse in grado di memorizzare le informazioni ricevute dai soluti con i quali entrava a contatto, aggregandoli in gruppi di molecole chiamate ”bioclusters” (domini di acqua corrente dotate di un proprio Campo Elettro Magnetico, CEM) attraverso il quale avviene un continuo scambio di informazione